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Nobuyoshi Araki, Emilio Isgrò e Thomas Ruff in mostra: ecco dove ammirare le loro opere

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Per tutto il mese di Marzo ci sarà una bellissima mostra all’And Art Gallery. Fra gli artisti espositi vi sono: Nobuyoshi Araki, Emilio Isgrò e Thomas Ruff dalla Collezione De Blasio. Si tratta di uno degli eventi più attesi degli ultimi tempi sia per le opere che saranno esposte, sia per i nomi degli artisti che vi prenderanno parte. Come mai così tanta attenzione? Si tratta di opere d’arte che spaziano nel tempo e che raccontano emozioni, sentimenti o anche semplici storie attraverso materiali inusuali. Il viaggio all’interno della mostra permette ad ogni visitatore di respirare libertà e di imparare a lasciarsi ispirare da qualsiasi cosa lo circondi: sia esso uno specchio o una fotografia, sia esso un materiale di recupero o un fumetto.

And Art Gallery: gli artisti in mostra

Dodici artisti in un’unica mostra. L’ And Art Gallery esporrà per tutto marzo opere di grandi contemporanei provenienti da diverse collezioni private. Alcuni dei loro nomi?  Nobuyoshi Araki in primis. Si può toccare con mano il suo modo personale di dipingere la donna attraverso la macchina fotografica. Poi? Thomas Ruff, Giorgio Cavallerin con le sue immagini di cuori, le sue icone e personaggi del mondo dei fumetti.

Oltre a loro: Vittoria Rutigliano, Emilio Isgrò, con tre opere grafiche degli anni 70, Francesco Nicolato che in anteprima mostrerà la sua particolare visione della Città di Venezia, e Enzo Montagna. Da quest’ultimo ogni spettatore imparerà come si possa benissimo fare arte anche con materiali poveri. Ciascun oggetto, anche il più povero materiale di scarto, può ispirare un vero artista e diventare un’opera d’arte.

Spazio anche a: Michelangelo Pistoletto con le meravigliose quanto enigmatiche superfici specchianti che rendono ogni ospite protagonista e Paolo Masi.

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Nobuyoshi Araki: l’immagine della donna attraverso la fotografia

Nobuyoshi Araki è un fotografo giapponese noto soprattutto ai più per le sue fotografie di genere erotico. Questa definizione, però, non è davvero calzante per un artista del suo calibro che non può essere etichettato come “fotografo erotico”.

Le sue opere d’arte sono vera e propria poesia in grado di immortalare la caducità dell’esistenza, dare sfogo all’erotismo, ma anche indagare l’intimità.

Le sue fotografie sono più che mai suggestive, coinvolgenti, ma anche molto crudeli.

Thomas Ruff: le opere e lo studio della propaganda

Thomas Ruff è un artista tedesco che gli esperti considerano il vero e proprio maestro dell’editing. All’intero della mostra organizzata da And Art Gallery vi saranno diverse opere a partire dai classici esterni, ai cieli stellati e un paio di volti.

Da sottolineare come Ruff sia in esposizione anche alla Galleria David Zwirner di Parigi con la personale Tableaux Chinois. L’artista ha compiuto negli anni uno studio molto approfondito sull’iconografia del Partito comunista cinese di Mao Zedong.

Gli scatti che Ruff ha selezionato sono stati sottoposti ad una manipolazione digitale che ha riportato alla luce le tecniche di creazione delle immagini di propaganda. Insomma Ruff è andato a scandagliare i mezzi con i quali la popolazione è stata sapientemente programmata a pensare alcune cose piuttosto che altre.

Lo studio diventa davvero molto interessante per comprendere meccanismi ancora oggi esistenti. La macchina della propaganda politica non si arresta e continua ad utilizzare ogni mezzo pur di instradare la massa e convincere tutti a pensarla allo stesso modo.

Emilio Isgrò e la cancellatura

L’artista concettuale Emilio Isgrò, al contrario dei colleghi, non è diventato famoso per l’utilizzo della fotografia o lo studio di quest’ultima. Il linguaggio artistico per cui è nato in tutto il mondo è quello della cancellatura.

La sua arte ruota attorno ad un concetto fondamentale, da lui stesso così spiegato: “Pensai che le nostre vite sono piene di ripensamenti, di rimozioni, di ricordi e di gesti cancellati”.

Ecco perché fra le sue opere troviamo libri dove le parole sono state cancellate con un tratto nero e dove rimangono piccoli spazi banchi e qualche lettera in qua e in la.

Isgrò non distrugge nulla. Non censura i libri. Il suo obiettivo è quello di spingere a riflettere, a discutere, ma soprattutto a crescere.

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