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ORTIALTI, vince il premio “WE-women for Expò”

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Veri e propri orti in grado di produrre vegetali, niente di stupefacente se non fosse che vengono coltivati a metri di altezza. Si perchè si tratta di un’idea del tutto innovativa, proposta da Elena Carmagnani, 45 anni, architetto torinese, insieme a Emanuela Saporito, l’urbanista, agronoma e sociologa con cui ha trovato il miglior modo per sfruttare i tetti degli edifici nelle grandi città. E proprio un tetto, piatto, di catrame, che d’estate raggiungeva temperature davvero elevate, oggi è un orto coltivato dai condomini, che li nutre e che d’inverno riscalda mentre d’estate rinfresca lo studio degli architetti.

Era il 2010, quando hanno infatti pensato di coltivare il tetto del basso fabbricato che ospitava il loro studio di architettura, senza immaginare però che di li a poco, il loro Oursecretgarden (l’orto pensile in questione), sarebbe diventato il prototipo di un’iniziativa di grande successo. E’ chiaro che l’ambiente dev’essere adatto a questo tipo di utilizzo, il tetto si deve presentare infatti con una forma simile a quella di un terrazzo. OrtiAlti il nome del progetto, che prevede consulenza specifica e progettazione, studiando l’inserimento naturale all’interno del palazzo.  Viene inoltre offerto un pacchetto in cui è possibile includere anche la gestione dell’orto sul lungo periodo come già avviene per le aziende.

Sono numerosi gli aspetti interessanti della proposta: un risparmio energetico del 30%, la gestione del flusso delle acque tramite pannelli drenanti e la realizzazione di un luogo di aggregazione per gli abitanti dei condomini oltre a rappresentare un’operazione di marketing sostenibile per le aziende. Il progetto si è dimostrato da subito estremamente innovativo e contemporaneo, al punto di meritare il premio del concorso “WE women for Expò”, lanciato lo scorso luglio con l’obiettivo di valorizzare il talento e i progetti femminili nell’ambito di Expo Milano 2015 e Padiglione Italia.

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