Complesse installazioni e sculture che spesso invadono l’intero spazio disponibile. Senza soluzione di continuità spaziano tra una molteplicità di stilemi estetici: da un minimalismo quasi ascetico di opere in cui sono utilizzati pochi elementi come gesso e specchi, a opere brulicanti di cristalli, catene d’oro, fili, uccelli e altri animali imbalsamati. Le opere dell’artista David Altmejd canadese di nascita e newyorkese di adozione, offrono spunti di riflessione sull’alternanza tra vita e morte, interiorità ed esteriorità, sessualità e spiritualità.
Le sue creazioni si trovano in molte gallerie canadesi e anche europe, dalla Biennale di Istanbul, al Kunstmuseum di Berna, alla Fundaciò La Caixa Musem di Barcellona, alla 52esima Biennale di Venezia, alla Gallery Met the Metropolitan Opera House di New York, al Guggenheim di Bilbao in collettiva e alla Biennale di Liverpool.
La peculiarità di Altmejd consiste nell’inserimento di teste di lupi mannari all’interno delle sue opere, simbologia che nel mondo dell’arte contemporanea è ormai strettamente ricollegabile all’opera dell’artista.
David Altmejid è affascinato dagli oggetti che crescono, Il suo obiettivo è quello trasformarli e rimodellarli. Altmejd crea sculture, ornamenti, badando alle distinzioni di sfocatura tra interno ed esterno, tra la superficie e la struttura, tra la rappresentazione e l’astrazione. Il significato, per David, è un qualcosa che si crea durante il work in progress delle sue opere. Non esiste mai a priori.
Altmejid procede all’esplorazione dei materiali, dei processi e delle strutture, gli oggetti delle sue opere si fanno carico di simbolismi.Utilizza gesso, glitter, filo, minerali, specchi, e plexiglas, per rappresentare l’intenso flusso di energia che viaggia nello spazio per sondare i confini della sessualità, il tema del decadimento, la natura della spiritualità, la morte e la vita eterna.
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