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I “MECHANICAL MIRRORS” di Daniel Rozin

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E’ in grado di creare veri e propri legami tra artista, opera d’arte e spettatore, Daniel Rozin, docente nel campo delle nuove tecnologie applicate all’interactive digital art, che con le sue installazioni riesce a rendere visibile il concetto di interattività. In seguito ad anni di ricerca e di applicazione diretta nel campo dei software e delle nuove tecnologie, Rozin ha creato una serie di lavori utilizzando sensori e motori in grado di far riflettere lo spettatore come si trovasse di fronte ad uno specchio, quell’oggetto di vita quotidiana che in qualche modo interagisce ogni giorno con chiunque si ponga di fronte ad esso.

Nei suoi “Mechanical Mirrors”, Rozin collega i motori agli oggetti (tra cui pioli di legno, raggi di plastica e pezzi di spazzatura) assemblandoli poi su grandi cornici. Numerosissime sono le sue opere ed installazioni/specchi interattive, che nascondono dietro ad ogni immagine una telecamera, che collegata ad un computer, converte l’immagine in tempo reale in un particolare segnale video. Il software, progettato da Rozin, istruisce poi ogni motore affinché nel pannello appaia l’immagine speculare della persona “riflessa”.

L’artista di Gerusalemme attualmente vive e lavora a New York, ed è ormai conosciuto in tutto il mondo grazie alle sue opere così originali e stravaganti. Quello che attrae maggiormente lo spettatore, rimane il fatto di poter essere in tutto e per tutto protagonista di un’opera d’are, assumendo un ruolo attivo nella crezione dell’artista.

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